La vocalità di Mimmo Cavallaro e la presenza scenica di Cosimo Papandrea sono i punti di forza della formula vincente di questa band, che poggia anche sulla compattezza del gruppo, trascinante nella dimensione live, e sulla ricercatezza delle soluzioni armoniche; l’utilizzo del dialetto calabrese, che all’orecchio estraneo risulta di ardua comprensione ma rivela sorprendente musicalità, è un ulteriore elemento caratteristico. Dal 2009, data della formazione del gruppo, è un crescendo di successi sia nella Locride (zona di cui i musicisti sono originari) sia a livello nazionale, culminata con la partecipazione alla Notte della Taranta e al Concerto del Primo Maggio di Roma. Fra i protagonisti del revival del folk calabrese, è emblematica la riscoperta della lira calabrese, strumento ad archetto dal suono incantevole, in uso nella Locride fino agli anni Cinquanta, di cui si era quasi perso il ricordo (se non per la preziosa opera di recupero compiuta da Ettore Castagna già ospite di diverse edizioni di Folkest) e che ora viene di nuovo costruita e suonata in tutta la regione.