Un viaggio lungo 45 anni, che dal 1979 anima l’estate friulana ma non solo. Un festival a cavallo di quattro confini lungo i quali coabitano da secoli etnie e popoli diversi, diversità che ha sempre cercato di esprimere attraverso una proposta culturale di valorizzazione delle culture e delle musiche del mondo. Musiche senza confini né definizioni, in un affascinante mescolarsi di esperienze uniche che meritano di essere vissute.
Nasce nel 1979 a San Daniele del Friuli con il nome di “Fieste di Chenti”, da un nucleo di giovani operatori culturali, giornalisti e musicisti, in un momento straordinariamente importante per il cosiddetto revival etnico. Un largo movimento d’opinione riporta in primo piano le valenze culturali delle minoranze etniche soprattutto, ma non solo, in Europa. Nel 1983 assume il nome di “Suoni e tradizioni” per poi giungere definitivamente, nel 1984, a quello di “Folkest”.
Folkest è un festival di frontiera e lungo le frontiere ha sempre indirizzato le proprie scelte artistiche. Storicamente si è proposto di trovare una trama connettiva alla complessa intersezione dei territori e delle culture, in una riaffermata e storicamente accertata centralità europea della nostra regione. Postosi artisticamente come espressione delle ultime interessanti tendenze, questo festival offre agli spettatori musiche senza confini né definizioni, tradizioni musicali inedite in un affascinante mescolarsi di esperienze.
Sono stati con noi cantanti e musicisti di tutto il mondo, per citarne alcuni: Joe Cocker (Gran Bretagna), Joan Baez (USA), Angelo Branduardi (Italia), Fairport Convention (Inghilterra), Noa (Israele), America (USA), Donovan (Gran Bretagna), Elio e le storie tese (Italia), Los Lobos (USA), Bob Dylan (USA), Jackson Brown (USA), Jethro Tull (Inghilterra), Edoardo Bennato (Italia), David Crosby (USA), Fabrizio De Andrè (Italia), Miriam Makeba (Sud Africa), Vlado Kreslin (Slovenia), Goran Bregović (BiH), David Crosby (USA); James Taylor (USA); Elisa (Italia).
L’integrazione tra proposta culturale e proposta artistica rivolta a un turismo culturale di profilo medio-alto sono stati da sempre il fiore all’occhiello di Folkest, insieme con il grande rapporto instaurato con tutti gli organizzatori. Un progetto di coinvolgimento territoriale e culturale che riguarda i comuni medio-piccoli della regione. Collaborazioni virtuose e di sviluppo economico e sostenibile che mirano a promuovere e far conoscere territori e comunità meno note.