Prosegue la quarantesima edizione di Folkest che ancora una volta riunisce sui palchi della regione artisti provenienti da tutto il mondo in una carovana multicolore che si sposta di Comune in Comune in un susseguirsi di tradizioni musicali provenienti dalla Magna Grecia alla Scozia, dalla Bielorussia all’Irlanda, dalla Sicilia alla Svezia.
TAVERNA UMBERTO I
E proprio la Sicilia sarà protagonista della serata di martedì 26 giugno con il gruppo “Taverna Umberto I” nato su iniziativa dei fratelli Giuseppe e Gianfilippo Santangelo. Il nome è un omaggio ad uno storico locale che si trova a Piazza Armerina, nota località dell’isola. Nel 2008 esce il primo album in studio del gruppo, “Parole dal Sud”, composto da brani inediti e testi autobiografici, fatti di storie vissute e altre immaginate che richiamano colori e profumi della loro terra, la Sicilia, e con essi la gente, l’amore, i ricordi e le emozioni che a volte toccano il cuore di chi li ascolta. Non mancano le critiche rivolte alle problematiche della società e alle difficoltà di relazione tra nuovo e antico. In occasione della loro presenza Folkest sarà presentato il nuovo album, “Passo dopo Passo”.
La formazione è composta da Giuseppe Santangelo alla chitarra acustica e voce, Gianfilippo Santangelo, tastiere e voce, Marco Profeta al basso elettrico, Francesco Camminati alla batteria ed Eugenio Cattini alla chitarra elettrica.
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Luogo evento: CERCIVENTO, Cjase da Int [come raggiungerci]
Data: Martedì 26/06/2018
Artista: Taverna Umberto I
Paese: Italia – Sicilia
Orario: 21.15
Ingresso: GRATUITO
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CERCIVENTO
In friulano Çurçuvint
Cercivento sorge alla confluenza della Valcalda con la Valle del But. È diviso nei nuclei abitati di Cercivento di Sotto e Cercivento di Sopra e nelle località di Vidal, Cjandelin e Costa. Fu presidio longobardo e sede di una pieve. Fra la fine del XVI secolo e il XVIII secolo Cercivento conobbe il momento forse più fiorente della sua storia: in questo periodo nascono infatti le abitazioni più belle fra le quali le case Citars, Tiridin, Morassi, Vezzi e Pitt. Tuttavia la crescita economica venne arrestata, almeno momentaneamente, nel 1692 – il cosiddetto anno del diluvio – quando un’enorme frana seppellì la frazione di Centa, che sorgeva dietro all’odierno cimitero. Nel Settecento venne edificata l’attuale parrocchiale. Nel 1966, a causa di numerose e violentissime piogge, la Farie di Checo, la fucina fabbrile simbolo del paese, cessò la propria attività. Benché danneggiato dal sisma del 1976 il Paese con la ricostruzione ha conservato i caratteri tipici delle splendide case storiche che, insieme al progetto artistico tematico Cercivento…una Bibbia a Cielo Aperto, sono motivo di interesse per un nascente turismo culturale-religioso. Si conservano tradizioni secolari, come la benedizione dei fiori a S. Giovanni o il canto augurale dei Cantori il 31 dicembre. Incantevole infine il paesaggio sia del fondo valle che del Monte Tenchia dove si trova il decantato Pian delle Streghe.